venerdì 23 aprile 2010

aswan


Può capitare di doversi spostare di città in città in Egitto, nell'unica strada presente nel Paese, è come trovarsi in un circuito chiuso. Diversamente dalle autostrade italiane, a parte la ristretta agevolità, non vi sono caselli autostradali ma barriere di ferro e police accostata che chiede denaro o abiti in cambio del lascia passare. Poco importa se non possiedi il passaporto, l'importante è pagare e partire all'alba per evitare le barriere più difficili. Ti può capitare di non sapere bene dove ti trovi, guardi i cartelli e ci vedi decorazioni arabe, gesticoli al taxista e ti risponde tranquillamente in arabo, cerchi di arrangiarti con quel poco di arabo che conosci e alla fine ce la fai. Guardi fuori dal finestrino e vedi Aswan, un altro mondo. Ci trovi bambini al galoppo di asini sulle sponde del Nilo, trattori colmi di canne di zucchero, dodici uomini che come di consuetudine si spostano caricatei su di un camion o quando va meglio su un furgone.